Pinguicula vulgaris
Famiglia: Lentibulariaceae
Pubblicazione: Linnaeus, 1753
Provenienza: Emisfero Nord
foto: Emilio Paoletti
Nomi Comuni: Pinguicola comune, Erba unta comune, Common Butterworth
Caratteristiche: Piccola pianta erbacea perenne, insettivora, la cui altezza di solito non supera 6-12 cm. E' composta da una rosetta basale omofilla di 5-10 cm, carnosa, con foglie ovato-ellittiche, talvolta lanceolate, appressate al suolo e più o meno involute ai margini. La lamina superiore risulta ricoperta da numerose ghiandole peduncolate e sessili: le prime, aventi la funzione di immobilizzare gli insetti grazie alle loro proprietà adesive, le seconde, specializzate nella produzione di enzimi digestivi attraverso i quali assimilano i composti azotati derivanti dalle prede. Gli scapi (1-3) sono eretti, ricoperti di ghiandole stipitate (incluso il calice) e portanti ciascuno un singolo fiore violetto con un piccolo sperone, leggermente incurvato verso il basso. La corolla (8-1,2 mm), zigomorfa e pentamera, è composta da un labbro superiore bilobo e uno inferiore trilobo, a petali non sovrapposti: sui lobi inferiori è presente una chiazza biancastra e sfumata che si diffonde fin verso la metà dei petali a partire dalla fauce. Il frutto è una capsula ovoide contenente numerosi semi ellittici che vengono dispersi fra Giugno e Agosto. Durante la stagione fredda, P. vulgaris produce delle caratteristiche gemme di resistenza (ibernacoli) capaci di resistere a lungo all'azione del freddo e del gelo fino aprimavera inoltrata. La ripresa vegetativa avviene nei mesi compresi fra Aprile e Giugno, ed è in genere seguita dalla fioritura dopo circa un mese.
N.B Al Centro Italia sono state descritte di recente diverse sottospecie: P. vulgaris subsp. anzalonei, P. vulgaris subsp. ernica originarie del Lazio e P. vulgaris subsp. vestina originaria dell'Abruzzo. In quest'ultima regione è stata inoltre rinvenuta la sottospecie nominale.
Fioritura: Maggio ÷ Luglio
Habitat: In Italia è presente su tutto l'arco alpino a quote comprese tra i 500 e i 2500 m, tenendo conto anche delle sottospecie presenti nel Lazio e Abruzzo. Cresce prevalentemente vicino alle rive dei torrenti, prati umidi e torbiere, sia su substrato calcareo che siliceo. L'esposizione può variare da parzialmente ombreggiata a soleggiata.
Chiavi di riconoscimento: A differenza della specie congenere P. leptoceras, presenta fiori molto più piccoli e visibilmente schiacciati (8-10 mm), con i margini dei petali non sovrapposti. La chiazza bianca si origina inoltre all’interno fauce, diffondendosi fino a circa metà dei lobi inferiori in maniera diffusa e sfumata. Il frutto (capsula) è di forma ovoide, non sferica.
foto: Emilio Paoletti
foto: Emilio Paoletti - Particolare della corolla piccola e schiacciata. Si notino i lobi non sovrapposti.
foto: Emilio Paoletti - Corolla vista di profilo
foto: Emilio Paoletti
foto: Emilio Paoletti - Esemplare in fruttificazione con la capsula ovoide.
foto: Giulio Pandeli & Emilio Paoletti - Confronto tra il fiore di P. vulgaris (sinistra) e Pinguicula leptoceras (destra).
Ultimo aggiornamento (Lunedì 02 Gennaio 2012 23:52)